Italia, Ponte sullo Stretto di Messina, approvato il progetto definitivo

Ancora molti i passaggi burocratici, costerebbe 14 miliardi di euro. Il ministero delle Infrastrutture italiano vorrebbe il via ai lavori già nel 2024 e la consegna nel 2032

Il consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina, ha approvato il progetto per realizzare il ponte che dovrebbe – il condizionale è d’obbligo – unire le regioni italiane di Calabria e Sicilia.

Riparte così il complicato iter che dovrebbe portare, nel 2032, alla realizzazione del più lungo ponte a campata unica (3.300 metri di sviluppo) del mondo. L’infrastruttura avrà 3 corsie stradali per senso di marcia, 2 corsie di servizio e 2 binari ferroviari. Di contorno al progetto saranno realizzati 40 km di raccordi viari e ferroviari (l’80% dei quali in galleria) che collegheranno il Ponte, in Calabria, all’autostrada del Mediterraneo e alla stazione ferroviaria di Villa S. Giovanni e, in Sicilia, alla nuova stazione di Messina e alle autostrade che dalla città siciliana portano a Catania e a Palermo.

“È un grande risultato – ha commentato Pietro Ciucci, Amministratore delegato della Stretto di Messina – ottenuto in pochi mesi grazie all’impegno del governo. Si conferma un progetto straordinario, tecnicamente all’avanguardia e di riferimento a livello internazionale”.

Il progetto appena approvato è stato rivisto e corretto dal general contractor Eurolink e guidato da Webuild. Il progetto dovrà ora essere aggiornato con le norme in materia di sicurezza e la valutazione d’impatto ambientale (VIA), dovranno inoltre essere discussi e finalizzati gli espropri e fatto il progetto esecutivo. L’opera vale 13,5 miliardi di euro a cui si deve aggiungere un altro miliardo per le opere accessorie.

Mentre il ministro delle infrastrutture italiano, Matteo Salvini, esulta per un’opera su cui si è speso con particolare intensità, l’opposizione politica al ponte è forte: Il Partito democratico e altre formazioni italiane di sinistra hanno presentato un esposto per aprire un’inchiesta relativamente alla realizzazione dell’opera.
Si parla di problemi di trasparenza, e di 14 miliardi che sarebbero sottratti ad altre opere infrastrutturali di cui il sud Italia ha maggiormente bisogno. Da più parti si alzano dubbi sulla sostenibilità economica del progetto.

Da parte sua il cda della Stretto di Messina ha anche approvato l’analisi costi-benefici “che ha evidenziato come il progetto sia in grado di generare un Valore Attuale Netto Economico (VANE) ampiamente positivo con un Saggio di Rendimento Interno del 4,5% superiore al livello minimo previsto dalla normativa vigente (3%)”. Secondo quanto riporta Webuild, che sarà coinvolta nella realizzazione dell’infrastruttura, dal progetto ci si attende un aumento dell’economia nazionale di 2,9 miliardi di euro ogni anno, pari allo 0,17% del PIL italiano.

Ora l’iter burocratico prevede l’approvazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) atteso a metà 2024 che darà anche una valutazione economico-finanziaria del progetto.
Qualora venisse realmente realizzato, il Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe un cardine del progetto Scan – Med, una via di comunicazione e trasporto merci che faciliterà gli scambi dalla nord al sud dell’Europa, dalla Scandinavia al Mediterraneo.