Jeffrey Sachs: i BRICS sono in grado di contrastare le sanzioni occidentali

L’allargamento il 1° gennaio del 2024 del gruppo BRICS a sei Stati nuovi avrà delle serie conseguenze per le politiche sanzionatorie dell’Occidente. Lo ha dichiarato Jeffrey Sachs, noto economista americano, esperto dello sviluppo sostenibile e già direttore dell’Earth Institute della Columbia University.
Al recente summit dei BRICS (22-24 agosto 2023) a Johannesburg i cinque Paesi-fondatori – Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica – si sono messi d’accordo di aprire le porte di questa organizzazione internazionale all’Arabia Saudita, all’Iran, all’Argentina, all’Egitto, all’Etiopia e agli Emirati Arabi Uniti. Come ha ricordato il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva “dopo l’allargamento a sei nuovi Stati i BRICS rappresenteranno il 36% del PIL mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta”.
Secondo Sachs il gruppo BRICS sarà perfettamente in grado di contrastare le sanzioni occidentali. “Le sanzioni occidentali non sono molto potenti quando gran parte del mondo o la maggior parte del mondo si oppone ad esse. I Paesi BRICS stanno resistendo alle sanzioni occidentali e questo è di grande importanza”, ha dichiarato Sachs in un’intervista all’agenzia d’informazione Sputnik. “Ricordiamo – ha sottolineato il professor Sachs – che queste sanzioni violano il diritto internazionale, poiché restrizioni di questo tipo possono essere introdotte solo in seguito a una decisione delle Nazioni Unite”.
Ma l’allargamento dei BRICS farà tremare non solo le sanzioni, ma rappresenterà il pericolo mortale per l’egemonia del dollaro. Secondo Sachs il gruppo di 11 potenze mondiali, “impegnati nella costruzione del nuovo mondo multipolare, ha la capacità di detronizzare il dollaro”. I Paesi BRICS aumentano di anno in anno l’uso delle monete nazionali negli interscambi bilaterali e multilaterali all’interno del gruppo e sono al lavoro per lanciare una valuta propria. Come ha annunciato il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, “i leader Brics hanno incaricato i loro ministri delle Finanze e i Governatori delle Banche centrali, come opportuno, di considerare la questione di valute locali, strumenti di pagamento e piattaforme e di riferire agli stessi leader Brics nel prossimo vertice”. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha proposto di convocare il summit dei BRICS nel 2024 a Kazan, la capitale della repubblica del Tatarstan.
Le mosse dei BRICS hanno già messo in stato di fibrillazione l’establishment degli Stati Uniti. La congresswoman repubblicana, Marjorie Taylor Greene, ha dichiarato il 30 agosto scorso che “lo sviluppo del commercio tra i Paesi BRICS con il simultaneo rifiuto all’utilizzo del dollaro, avrà un impatto devastante sugli Stati Uniti e metterà il Paese in ginocchio”.