L’Unione europea sta indagando da ottobre 2023 sulle auto elettriche cinesi, sospettando che Pechino abbia adottato pratiche commerciali illegali.
“Attualmente i mercati globali sono invasi da automobili elettriche cinesi a buon mercato, i cui prezzi sono mantenuti bassi artificialmente grazie a ingenti sovvenzioni statali – spiegava a settembre 2023 Ursula von der Leyen, presdente della Commissione UE – Queste pratiche causano distorsioni sul nostro mercato. E come non le accettiamo quando provengono dall’interno, così non le accettiamo neppure dall’esterno. Posso quindi annunciarvi oggi che la Commissione avvierà un’inchiesta anti-sovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso”.
L’indagine di Bruxelles è volta a capire se le catene del valore dei veicoli elettrici in Cina beneficiano di sovvenzioni illegali e se tali sovvenzioni minacciano di causare un danno economico ai produttori europei. L’indagine si concluderà a novembre ma a partire dal 7 marzo la Commissione europea ha iniziato la registrazione doganale delle importazioni dei veicoli BEV provenenti dalla Cina.
Intanto si vocifera che l’Unione europea potrebbe iniziare ad applicare dazi provvisori già a partire dal mese di luglio.
Un fatto che non piace a Pechino che, al contrario, spinge sull’export per per soddisfare gli eccessi di offerta della sua industria. Il portavoce del ministero del Commercio, He Yadong, ha espresso “Preoccupazione per lo speciale processo di registrazione doganale dell’Ue sui veicoli elettrici di fabbricazione cinese. Le misure non faranno altro che aggiungere oneri al normale commercio di veicoli elettrici, ostacolare la cooperazione nel nuovo settore e danneggiare gli interessi dei consumatori dell’Ue”. Il numero crescente di veicoli elettici cinesi che arrivano in Europa non sono altro che un riflesso della crescente domanda, ha spiegato He.