L’allentamento delle sanzioni USA sul petrolio venezuelano era atteso dai mercati, che hanno subito reagito con un calo del prezzo al barile nonostante la guerra tra Israele e Hamas. Dopo un calo iniziale di circa il 2%, giovedì 19 ottobre i futures sul Brent con la scadenza in dicembre sono stati in calo dell’1,61% a quota 90 dollari al barile. I futures statunitensi sul West Texas Intermediate (WTI) con la consegna in novembre sono scesi a quota 87,09 dollari al barile, ossia in calo dell’1,39 per cento.
Gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione per sei mesi delle sanzioni all’industria gaspetrolifera del Venezuela, dopo che il Governo e l’opposizione si erano accordati per organizzare nuove elezioni presidenziali in questo Paese latinoamericano. Gli Stati Uniti, avevano imposto pesanti sanzioni economiche in seguito alle elezioni del 2018 vinte dall’attuale presidente, Nicolás Maduro, ma considerate “illegittime” dalle Nazioni Unite.
Secondo gli esperti internazionali l’alt alle sanzioni statunitensi potrebbe permettere al Venezuela di aumentare la produzione petrolifera di 200.000 barili al giorno.
Nei giorni precedenti le quotazioni petrolifere sono saliti ai livelli più alti delle ultime due settimane in seguito all’escalation del conflitto armato in Medio Oriente. Inoltre i mercati hanno tenuto conto delle informazioni riguardo alla riduzione delle scorte strategiche di petrolio negli Stati Uniti.
Secondo il Dipartimento dell’Energia a Washinton, nel periodo 7-13 di ottobre le riserve commerciali petrolifere degli Stati Uniti hanno registrato una contrazione pari a 4,5 milioni di barili, ovvero molto al di sopra delle aspettative dei trader, citate dall’agenzia S&P Global Commodity Insights, secondo le quali il “calo non avrebbe dovuto essere superiore a soli 30.000 barili”.
Nella settimana commerciale, conclusasi il 13 di ottobre, le scorte petrolifere presso il terminale di Cushing, il principale delivery point del greggio trattato alla borsa NYMEX, sono diminuite di 758.00 barili.
Le scorte di benzina negli USA sono diminuite di 2,4 milioni di barili, mentre quelle di altri derivati petroliferi sono scese di 3,2 milioni di barili. Gli analisti avevano invece previsto una diminuzione delle riserve di benzina di 800.000 barili e di quelle di derivati di 900.000 barili.