L’Egitto: le sanzioni anti-russe danneggiano la cooperazione con Mosca

L’Egitto vuole permettere l’utilizzo dai turisti russi delle carte bancarie “Mir”

Mohamed Maait

L’economia dell’Egitto, che nel 2024 è diventato Paese-membro del gruppo BRICS, soffre per l’impatto delle sanzioni, introdotte contro la Russia dagli Stati Uniti, dall’Unione europea e dai loro alleati. Ciononostante i due Paesi lavorano in sintonia e stanno decidendo come affrontare la situazione insieme. Come ha dichiarato in un’intervista il ministro delle Finanze egiziano, Mohamed Maait, “il Cairo intende aumentare nonostante tutto gli scambi economici e commerciali con Mosca”.

Tra le iniziative di cui stanno attivamente discutendo la Russia e l’Egitto c’è la proposta di creare uno “snodo di grano” nel Canale di Suez. Gli Houthi dello Yemen hanno garantito alle navi commerciali della Russia il passaggio sicuro nel Mar Rosso. “Speriamo che in futuro ci sarà sempre più cooperazione, in particolare la cooperazione commerciale”, ha sottolineato  Maait, esprimendo anche la speranza che quest’anno l’Egitto sarà visitato da più turisti russi. Per incentivare i turisti russi a visitare il Paese delle piramidi le Banche centrali stanno discutendo della possibilità di utilizzare in Egitto le carte bancarie russe del sistema di pagamenti “Mir”.

Intanto gli USA e i loro alleati non lasciano i tentativi di mettere in ginocchio l’economia della Russia, trascurando sempre più spesso i propri interessi economici e commerciali. Il 17 aprile sono entrati in vigore in Giappone i nuovi divieti di esportazione di 164 categorie di merci verso la Russia, approvati dal Governo del Paese asiatico all’inizio di questo mese. Le nuove restrizioni interessano tra le altre categorie diversi tipi di olio motore, tubi in acciaio, yacht e altre imbarcazioni ricreative o sportive. Successivamente a partire dal 10 maggio prossimo il Giappone vieterà l’importazione di diamanti russi non per l’uso industriale. Secondo il ministero del Commercio giapponese, l’obiettivo di Tokyo è di “bloccare le esportazioni di merci che contribuiscono a rafforzare la base industriale e la crescita economica della Russia”.