La sospensione della navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Canale di Suez minaccia all'Egito perdite stimate in 10 miliardi di dollari
L’Egitto ha tirato le somme della sua cooperazione finanziaria triennale con diversi partner internazionali, dai Governi alle banche, alle Agenzie e ai Fondi per lo sviluppo. Secondo le informazioni, diffuse dal ministero egiziano della Cooperazione internazionale, nel periodo compreso tra il 2020 e il 2023 il Paese nordafricano ha ottenuto 28,5 miliardi di dollari dai suoi partner nel mondo, di cui 3,9 miliardi di dollari sono andati alle operazioni finanziarie di sostegno al bilancio pubblico.
In particolare nell’ammodernamento del settore dei trasporti dell’Egitto la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), la Banca mondiale (WB), l’Agenzia francese per lo sviluppo, il Fondo del Kuwait per lo sviluppo, nonché i Governi della Cina, della Spagna e della Corea del Sud hanno investito complessivamente 7,29 miliardi di dollari. Inoltre la Banca mondiale, la Banca asiatica per gli investimenti nelle infrastrutture e il Fondo monetario arabo hanno erogato per le riforme sanitarie e strutturali in Egitto circa 4 miliardi di dollari. Nei tre anni passati il settore agroindustriale egiziano ha ottenuto finanziamenti esteri per 3,35 miliardi di dollari. Questo denaro ha aiutato l’Egitto a migliorare la sicurezza alimentare del Paese.
Ciononostante alla fine del 2023 le prospettive dello sviluppo sostenibile dell’Egitto sono in forse a causa dell’escalation dei conflitti internazionali e soprattutto per l’espansione della guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas. Come ha dichiarato ai giornalisti il ministro delle Finanze egiziano, Mohamed Maait, il governo dell’Egitto sta lavorando sotto “una forte pressione a causa di sfide esterne, guerre, conflitti e tensioni geopolitiche”.
Recentemente, molte compagnie di navigazione internazionali hanno deciso di non far passare le loro navi dal Mar Rosso per non essere attaccate dai ribelli sciiti yemeniti Houthi. Il blocco della navigazione internazionale nel Mar Rosso e i mancanti pagamenti per il “pedaggio” di transito delle navi che attraversano il Canale di Suez, minacciano di far perdere alle casse dello Stato egiziano 10 miliardi di dollari.
Ciononostante l’Egitto sviluppa la cooperazione internazionale. “Il volume più elevato di importazioni in Egitto – ha detto Maait – arriva dalla Cina”. Per poterlo fare l’Egitto ha “preso prestiti, emettendo delle obbligazioni denominate in yuan per coprire le operazioni dell’export cinese verso l’Egitto”. Il ministro egiziano ha anche notato che in seguito all’esperienza cinese “non c’è nulla che impedisca di prendere in considerazione l’offerta di obbligazioni nelle valute del Golfo Persico, mentre Il Cairo sta discutendo ora con l’India l’emissione di obbligazioni denominate in rupie”.