“Non esistono limiti che obbligherebbero l’India a rispettare il price cap di 60 dollari al barile per il petrolio importato dalla Russia”, ha dichiarato il 24 aprile scorso il ministro indiano del Petrolio e del Gas, Pankaj Jain, in un’intervista al quotidiano “The Economic Times”.
“Nessuno ci detta le regole, né ci limita ad acquistare petrolio russo ad un prezzo superiore al limite stabilito. Per questo tipo di commercio non utilizziamo dei servizi occidentali”, ha sottolineato il ministro Jain, secondo cui “qualora il prezzo stabilito dal contratto dovesse superare il tetto stabilito dall’Occidente, le società indiane userebbero dei metodi alternativi propri di pagamento ai fornitori”. Jain ha però riconosciuto il fatto, secondo cui ogni tanto i pagamenti arrivano in ritardo, specie quando si tratta di prezzi superiori al price cap.
Ricordiamo, che a partire dal dicembre del 2022 alle società dei Paesi del G7 è stato vietato prestare servizi nell’ambito dei trasporti marittimi del petrolio proveniente dalla Russia, qualora il suo prezzo fosse superiore a quota 60 dollari al barile.