Le milizie filoiraniane Houthi in Yemen promettono attacchi di rappresaglia contro le forze degli USA e della Gran Bretagna. Il premier britannico, Rishi Sunak: attacchi contro Houthi in Yemen sono state "azioni necessarie per l'autodifesa". La Cina esprime "preoccupazione" per gli attacchi contro Houthi. Per la Russia, attacchi contro Houthi mostrano "totale disprezzo per il diritto internazionale".
Le Forze armate degli Stati Uniti e della Gran Bretagna hanno lanciato una serie di attacchi missilistici contro le postazioni delle milizie filoiraniane Houthi in Yemen. Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha definito gli attacchi della coalizione contro Houthi in Yemen come “azioni necessarie per l’autodifesa”. Secondo Sunak non si può permettere che gli “attacchi dei ribelli yemeniti Houthi contro le navi commerciali in transito attraverso il Mar Rosso proseguano”. Per questo motivo il Regno Unito insieme agli USA ha intrapreso “azioni limitate, necessarie e proporzionate di autodifesa”, ha detto Sunak. “Il Regno Unito difenderà sempre la libertà di navigazione e il libero flusso degli scambi commerciali”, ha inoltre sottolineato il premier britannico, aggiungendo che tali attacchi hanno l’obiettivo di “minare le capacità militari degli Houthi e proteggere il trasporto marittimo globale”.
L’emittente TV americana “NBC News” ha detto che gli “attacchi sono stati effettuati avvalendosi di aerei da combattimento e di missili cruise Tomahawk lanciati dalle navi presenti nella regione”. L’operazione è stata decisa dopo che il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) aveva annunciato giovedì che gli Houthi hanno sparato una serie di missili balistici antinave dallo Yemen, senza causare danni o feriti alle navi commerciali nella zona.
Come ha precisato un rappresentante dell’amministrazione Biden, durante un briefing virtuale con un gruppo ristretto di giornalisti “sono state colpite direttamente postazioni collegate ai droni e alle capacità radar e missilistiche che sono fondamentali per condurre gli attacchi contro le navi commerciali”, ha spiegato, precisando che l’operazione è stata organizzata dopo che gli Houthi avevano cercato di attaccare direttamente una nave statunitense nel Mar Rosso. “Senza il nostro intervento la nave sarebbe stata colpita”, ha precisato il rappresentante della Casa Bianca.
Più tardi anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha confermato gli attacchi aerei delle forze armate USA, insieme a quelle britanniche: “Gli Houthi hanno utilizzato le postazioni colpite per attaccare le navi commerciali nel Mar Rosso, utilizzando anche missili balistici antinave: gli attacchi che abbiamo autorizzato sono una risposta diretta alle loro azioni”, ha detto il presidente americano, aggiungendo che gli attacchi degli Houthi mettono a rischio la vita delle persone, il commercio globale e la libertà di navigazione. La risposta della comunità internazionale alla crisi, ha dichiarato, è stata “coesa e risoluta: noi e i nostri partner non tollereremo attacchi contro il nostro personale militari, né atti ostili contro la libertà di navigazione lungo una delle rotte commerciali più importanti al mondo”.
Una dura reazione, ma per il momento solo verbale, dei Houthi non si è fatta attendere. Gli Stati Uniti e il Regno Unito “si pentiranno amaramente della loro aggressione” e “pagheranno un caro prezzo” per i bombardamenti effettuati contro le postazioni delle milizie filo-iraniane Houthi in Yemen. Lo ha scritto sul social X (ex Twitter) Ali al Quhum, membro del cosiddetto “Ufficio politico” degli Houthi. “È una guerra aperta – ha sottolineato Ali al Quhum -. La forza degli yemeniti è presente e la mano è sul grilletto. Lo Yemen è con la Palestina e rimarrà con essa. La battaglia sarà sempre più grande e al di là dell’immaginazione e delle aspettative degli statunitensi e dei britannici”, ha scritto infine Al Quhum.
Il viceministro degli Esteri degli Houthi, Hussein el Ezzi, ha avvertito che gli USA e il Regno Unito subiranno “gravi ripercussioni” a seguito del loro “sfacciato atto di aggressione”: “Il nostro Paese è stato bersaglio di una vasta aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra statunitensi e britannici, e Stati Uniti e Regno Unito devono indubbiamente prepararsi a pagare un prezzo pesante e subire tutte le conseguenze dirette di questo sfacciato atto di aggressione”, ha dichiarato el Ezzi.
Ma la coalizione navale anglo-americana non intende fermarsi. Marina militare continua a pattugliare il Mar Rosso come parte dell’operazione multinazionale Prosperity Guardian per scoraggiare ulteriori aggressioni degli Houthi.
La comunità internazionale è apparsa molto divisa nelle valutazioni dell’attacco missilistico da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito degli obiettivi militari delle milizie sciite filo-iraniane Houthi in Yemen.
Il Giappone ha condannato la “continua interferenza” degli Houthi nel diritto e nella libertà di navigazione nelle acque intorno alla Penisola arabica, in particolare nel Mar Rosso, e sostiene la determinazione degli Stati Uniti e dei Paesi interessati a “garantire la navigazione libera e sicura delle navi”. Come ha scritto in una nota il ministero degli Esteri giapponese “comprendiamo che questa azione era una misura volta a prevenire l’ulteriore deterioramento della situazione. Il Giappone adempierà alla propria responsabilità nel garantire i diritti e le libertà di navigazione e ad adottare le misure necessarie, continuando a cooperare strettamente con i Paesi interessati, tra cui gli Stati Uniti”.
La reazione della Cina è stata molto moderata: il gigante asiatico ha “espresso preoccupazione” per l’aumento delle tensioni nel Mar Rosso dopo gli attacchi aerei della coalizione dagli Stati Uniti e del Regno Unito. Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, “ha invitato le parti interessate a mantenere la calma e a dare prova di moderazione per evitare l’espansione del conflitto”.
Per la Russia, invece, gli attacchi contro Houthi “hanno mostrato completo disprezzo per il diritto internazionale”. È quanto ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova: “Gli attacchi aerei statunitensi sullo Yemen sono un altro esempio della distorsione anglosassone delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e del completo disprezzo per il diritto internazionale in nome dell’escalation della situazione nella regione per i loro scopi distruttivi”, ha scritto Zakharova su Telegram.