Namibia: ambientalisti contro l’idrogeno

Il nuovo stabilimento, che dovrà essere costruito in Africa Meridionale dalla Germania, minaccia di rovinare un parco nazionale protetto

Chris Brown

È ormai scontro frontale tra gli ambientalisti della Namibia, il Governo di questo Stato dell’Africa Meridionale e la Germania. L’influente organizzazione ambientalista Namibian Chamber of Environment (NCE), ha chiesto l’immediata sospensione della costruzione nel parco nazionale di Tsau Khaeb, situato sulla costa meridionale del Paese, degli stabilimenti per la produzione di idrogeno “verde”, sostenuto e finanziato dal Governo della Germania.

Il progetto, chiamato “Hyphen” risale al 2021, l’anno in cui un consorzio internazionale, guidato dalla tedesca attiva nei processi di transizione energetica “Enertrag”  si era aggiudicato l’appalto per avviare la produzione di idrogeno in una parte del parco nazionale.

Le proteste degli ambientalisti africani hanno avuto una forte risonanza non solo in patria, ma anche in Germania. In un’intervista alla rivista tedesca “Bild”  il presidente di NCE, Chris Brown ha detto che “i lavori di costruzioni non sarebbero mai dovuti iniziare nell’area protetta. Il progetto ‘Hypren’ deve essere fermato perché può danneggiare la biodiversità, il paesaggio, il senso del luogo e il futuro del turismo”.

“Non credo – ha detto inoltre Brown – che i Verdi in Germania sacrificherebbero un parco nazionale. La politica energetica tedesca è un disastro. Hanno chiuso le centrali nucleari e le stanno sostituendo con carbone, gas e idrogeno, il che in Namibia va a scapito della biodiversità. I ​​Verdi sono ossessionati dal clima e dimenticano l’ambiente. Questo non è razionale”.

Rispondendo alle critiche degli ambientalisti della Namibia, il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha dichiarato – sempre a “Bild” – che ”la località è stata scelta dal Governo della Namibia perché presenta condizioni eoliche e solari eccezionali rispetto agli standard internazionali e vuole utilizzare questo vantaggio per far uscire il Paese dalla povertà”. Un portavoce del progetto “Hypren” ha inoltre aggiunto che ‘gli “studi ambientali effettuati seguendo i più alti standard internazionali garantiscono che gli impianti saranno costruiti solo dove non ci saranno rischi per la biodiversità”.