Piano di pace del Vaticano. Mosca positiva, Kiev: “Non ci servono mediazioni”

Il rappresentante speciale del Papa Francesco potrà essere ricevuto dal presidente russo, Vladimir Putin, e inoltre potrebbe avere un incontro con il Patriarca Kirill della Chiesa Ortodossa russa. Mentre aumentano le tensioni tra la Russia, la Bielorussia e la Nato gli osservatori hanno ipotizzato che i temi dei colloqui del cardinale, Matteo Zuppi, a Mosca “potrebbero andare molto oltre il conflitto russo-ucraino”.

È iniziata oggi nella capitale russa la parte ufficiale della missione di pace del cardinale, Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Il cardinale Zuppi, inviato speciale del Papa Francesco,  è arrivato nella nunziatura vaticana a Mosca nella serata di martedì per affrontare due giorni di intensi colloqui con i vertici politici della Russia, ai quali sarà presentato un piano di pace, elaborato dal Vaticano e destinato a porre la parola “fine” al sanguinoso conflitto russo-ucraino.
Il Papa Francesco ha affidato al cardinale Zuppi il delicato incarico di mediatore, che cercherà di far avvicinare le posizioni della Russia e dell’Ucraina e di trovare una via verso una pace solida e duratura nell’Est dell’Europa.
In una nota che ha preceduto il viaggio del cardinale Zuppi nella capitale russa la Santa Sede ha precisato che lo “scopo principale dell’iniziativa è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace”.
La visita del cardinale Zuppi avviene “significativamente in coincidenza con la festa di Pietro e Paolo, molto venerati – ha ricordato l’Avvenire – anche nel mondo russo-ortodosso”.
Come ha sottolineato prima dell’inizio dei colloqui il portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov “il Cremlino vuole esprimere un alto apprezzamento per le iniziative del Papa, volte a risolvere il conflitto ucraino”.
E mentre Mosca ha accolto “più che positivamente” l’iniziativa del Papa Francesco, Kiev, dove il cardinale Zuppi aveva incontrato il presidente ucraino, Zelenskij, il 6 giugno scorso, ha detto subito di “non aver bisogno di mediazioni” di alcun tipo. Dopo il tesissimo incontro con Zelenskij, il cardinale Zuppi è rientrato in Vaticano per “consultazioni”.
“La nostra posizione è chiara e l’abbiamo espressa in modo molto aperto: non abbiamo bisogno di alcuna mediazione”, ha detto il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andrej Yermak, a proposito della visita a Mosca dell’inviato di pace del Papa.
A differenza della posizione intransigente ucraina, il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha espresso molto esplicitamente la gratitudine del Cremlino a tutti i coloro che si offrono per far finire il conflitto armato: “Siamo grati a tutti i coloro che parlano di pace, che parlano di conciliazione, che vogliono essere veramente utili in questa situazione drammatica. Vediamo molte idee interessanti, che potrebbero funzionare, che sono in sintonia con i nostri approcci”, ha sottolineato Zakharova.
Il programma ufficiale della visita del cardinale Zuppi a Mosca non è ancora stato reso pubblico. Il primo interlocutore del cardinale Zuppi a Mosca è stato Yurij Ushakov, consigliere per la politica estera del presidente, Vladimir Putin.
Secondo molti osservatori Zuppi sarà ricevuto anche dal presidente, Vladimir Putin, impegnato a sistemare le conseguenze del tentato colpo di Stato lo scorso fine settimana. Anche le fonti affidabili presso il Patriarcato della Chiesa Ortodossa russa, non hanno escluso la possibilità “di un incontro tra Zuppi e il Patriarca Kirill”.
Il viaggio di Zuppi a Mosca avviene in un momento dell’ulteriore escalation delle tensioni tra la Russia e la Nato. Per questo motivo, credono gli analisti russi e internazionali, i temi sul tavolo dei colloqui del rappresentante speciale del Papa al Cremlino “possano andare molto oltre il conflitto russo-ucraino”.
Dopo aver ricevuto “la parte principale dell’arsenale nucleare russo che sarà stanziato in Bielorussia”, il presidente bielorusso, Aleksandr Lukashenko, ha ordinato di mettere le truppe del suo Paese in stato di massima allerta.
La risposta dell’Alleanza nordatlantica non si è fatta attendere: “La Nato è pronta a qualsiasi minaccia, che provenga da Mosca o da Minsk”, ha dichiarato il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parlando con la stampa all’Aia. “Nessuno spazio per malintesi a Mosca o a Minsk sulla nostra capacità di difendere gli alleati da qualsiasi potenziale minaccia”, ha sottolineato Stoltenberg.
Infine ci si aspetta che il 29 giugno, il giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo, il cardinale Zuppi celebrerà la Santa Messa alla cattedrale cattolica di Mosca.