PricewaterhouseCoopers in balia della bufera finanziaria cinese

I rappresentanti del Regolatore cinese indagano su ruolo di PricewaterhouseCoopers nella maxi frode finanziari di Evergrande

Una delle maggiori società di revisione degli Stati Uniti e del mondo, PricewaterhouseCoopers (PwC), si è trovata nell’occhio del ciclone dell’indagine sulla maxi frode finanziaria, dopo che il colosso dell’industria delle costruzioni cinese, Evergrande, è stato accusato di frode per 78 miliardi di dollari. E ora le autorità della Cina stanno passando al setaccio la gestione delle pratiche contabili di Evergrande da parte del revisore PricewaterhouseCoopers.

Come scrive l’agenzia d’informazione “Bloomberg”, citando alcune fonti cinesi “ben informate”, i “funzionari cinesi sarebbero in stretto contatto confidenziale con alcuni ex contabili di PwC, che hanno gestito l’audit di Evergrande”. Al momento, non è stata assunta alcuna decisione in merito a eventuali sanzioni a carico del revisore statunitense.

Proprio questa settimana la Commissione cinese per la regolamentazione dei titoli (China Securities Regulatory Commission, CSRC) ha multato Evergrande e il presidente del gruppo immobiliare, Hui Ka Yan, bandito a vita dal mercato dei capitali e attualmente agli arresti domiciliari, rispettivamente per 581,4 milioni e 7 milioni di dollari, con l’accusa di “frode contabile” durante l’emissione di obbligazioni. Le accuse sono pesanti: su richiesta di Hui, nel periodo 2019-2020 la società Hengda Real Estate, il principale “veicolo operativo” del gruppo Evergrande, ha “gonfiato” i dati finanziari, ingannando gli investitori e le autorità della Cina.

Le cifre sono da capogiro: nel corso dei due anni le vendite di Evergrande sarebbero state gonfiate per un totale di 78,4 miliardi di dollari, dopodiché sulla base di questi dati falsi sarebbero state emesse obbligazioni, che in realtà erano una bolla di sapone. Evergrande è sopraffatta da una passività di 300 miliardi di dollari ed è stata dichiarata in default a dicembre del 2021. Nel gennaio 2024 un tribunale di Hong Kong ha emesso l’ordine di liquidazione del colosso dai piedi d’argilla.