Russia: da domani a Kazan il super summit annuale dei BRICS

I leader di decine tra i Paesi-membri e i partner dei BRICS arrivano in Russia. Il presidente russo ha ricevuto per un incontro informale l’omologo degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik: “I BRICS sono l’unica alternativa sicura e stabile a ordine mondiale esistente”.

La Moschea di Kazan

I leader dei 10 Paesi-membri del gruppo BRICS e i capi di Stato e di Governo degli Stati partner di questa influente organizzazione internazionale arrivano in Russia per partecipare ai lavori del summit annuale, che si terra il 22-24 di ottobre, nella città di Kazan. Al vertice sono attesi il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, che ha presentato una domanda formale di adesione ai BRICS, e il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Dei BRICS fanno parte il Brasile, la Russia, l’India, la Cina e il Sudafrica (i cinque Paesi della sigla), mentre l’Iran, l’Egitto, l’Etiopia, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita sono entrati a far per del gruppo, chiamato informalmente i BRICS+, a gennaio del 2024.

Per partecipare al 16-mo vertice del gruppo BRICS a Kazan, sotto la presidenza russa, che avrà come tema “il rafforzamento del multilateralismo per lo sviluppo globale giusto e la sicurezza”, martedì arriveranno il presidente della Cina, Xi Jinping, e il primo ministro dell’India, Narendra Modi. Su raccomandazione medica, il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha annullato il viaggio in Russia. A seguito di un “incidente domestico” (la caduta nel bagno) il presidente brasiliano ha subito un infortunio alla testa e, secondo quanto si legge nel bollettino medico, gli “è stato consigliato di evitare lunghi viaggi aerei”. Il portavoce del presidente brasiliano ha precisato che “Lula prenderà parte al vertice in videoconferenza”.

Negli ultimi tre anni, il fatturato commerciale degli scambi tra la Russia e gli Emirati Arabi è triplicato

A margine del summit sono previsti numerosi colloqui bilaterali tra i leader mondiali. Nell’ambito di questi incontri bilaterali, domenica, 20 ottobre, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin ha ricevuto per un incontro informale nella sua residenza di Novo Ogariovo, nei pressi di Mosca, l’omologo degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan (fotogalleria sotto). In riferimento alla recente escalation del conflitto tra Israele, la Palestina e il Libano, è stato sottolineato che la situazione in Medio Oriente è molto complessa. Putin ha inoltre ringraziato il presidente degli Emirati Arabi per “l’assistenza nella risoluzione di questioni umanitarie legate alla crisi ucraina”, ricordando il sostegno dato da Abu Dhabi ai negoziati per lo scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev.

Una parte dei colloqui è stata dedicata allo sviluppo della cooperazione economica, finanziaria e commerciale tra la Russia e gli Emirati Arabi, che negli ultimi anni sono diventati uno dei principali poli di attrazione per il business russo e internazionale. “Negli ultimi tre anni, il fatturato commerciale degli scambi tra la Russia e gli Emirati Arabi è triplicato. Tuttavia, nei primi sette mesi di quest’anno ha subito una leggera correzione al ribasso, e questo sarà un tema di discussione  a livello di commissioni intergovernative”, ha dichiarato Putin, secondo cui “le relazioni tra i due Paesi amici si stanno sviluppando in tutte le direzioni”. Gli investimenti reciproci hanno raggiunto i sette miliardi di dollari. Attualmente i fondi sovrani della Russia e degli Emirati Arabi “stanno realizzando 60 progetti per un totale di due miliardi di dollari”.

Vladimir Putin e Aleksandar Vucic

La Serbia non fa parte dei BRICS e sarà rappresentata a Kazan dal vice primo ministro, Aleksandar Vulin. Ciononostante, in occasione dell’80-mo anniversario della liberazione di Belgrado dall’Armata Rossa nel 1944, Putin ha avuto una conversazione telefonica con il presidente serbo, Aleksandar Vucic, la prima dopo oltre due anni. “In questo giorno del 1944, si concluse l’operazione offensiva di Belgrado dell’esercito sovietico, a cui parteciparono unità dell’Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia. Questo divenne uno degli eventi chiave nella fase finale della seconda guerra mondiale nei Balcani”, ha detto Putin all’inizio della telefonata.

Putin e Vucic hanno inoltre espresso soddisfazione per il livello delle relazioni bilaterali, che “si basano sulla comunanza spirituale, culturale e storica, sull’unità di valutazioni del passato e del presente”. I due leader hanno confermato il loro impegno a “rafforzare ulteriormente la cooperazione reciprocamente vantaggiosa in vari settori”. Il presidente serbo ha ringraziato Putin per la “posizione di principio” che la Russia assume sulle questioni dell’integrità territoriale della Serbia. In questo contesto è stata discussa anche la situazione relativa all’Ucraina. Putin ha osservato i progressi dell’operazione militare speciale. I leader hanno concordato di continuare a mantenere i contatti personali.

Dopo il colloquio con Putin, Vucic ha confermato che la Serbia “non intende imporre sanzioni alla Russia” e ha ringraziato Mosca per il sostegno offertole in seno all’ONU in merito alla sovranità di Belgrado. “Ho appena terminato una conversazione con Putin, non ci siamo parlati per quasi due anni e mezzo. Abbiamo avuto una buona, aperta, lunga e significativa conversazione in occasione degli 80 anni dalla liberazione di Belgrado”, ha dichiarato Vucic in un messaggio video, pubblicato sui social network.

Milorad Dodik

Per il presidente della Repubblica Srpska, Milorad Dodik, arrivato a Kazan per il summit, i “BRICS rappresentano l’unica alternativa sicura e stabile all’ordine mondiale esistente”. Dodik ha detto ai giornalisti che “non c’è quasi nessun Paese che non voglia cooperare con i BRICS. Secondo Dodik questo gruppo rappresenta “un movimento per la pace nel mondo, che cerca di garantire stabilità e prosperità, rispettando la sovranità e senza le ingerenze negli affari interni di altri Paesi”.

“Questo è qualcosa che si può solo sognare in un mondo unipolare ed è un’alternativa realistica a ciò che abbiamo adesso”, ha sottolineato Dodik, che intanto era stato ricevuto dal presidente del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, con il quale ha firmato una “road map” di attività sull’attuazione di un protocollo in materia di cooperazione commerciale, economica, scientifica, tecnica, sociale, culturale e umanitaria tra il Tatarstan e la Repubblica Srpska.