Russia-USA: l’incontro tra Putin e Trump avverrà “prima o poi”

Il presidente Donald Trump proroga le sanzioni contro la Russia: “Mosca resta una minaccia”. Il Cremlino dice di “non essere sorpreso”.

Dmitrij Peskov

Quando arriverà il momento opportuno “si terranno sicuramente dei negoziati faccia a faccia tra i presidenti russo e statunitense Vladimir Putin e Donald Trump, ma è ancora necessario prepararli”. Lo ha dichiarato il portavoce presidenziale russo, Dmitrij Peskov (nella foto), secondo il quale “i presidenti hanno espresso la loro volontà politica affinché il summit si svolga, anche pubblicamente. Ma avverrà al momento opportuno. Dobbiamo prepararci”.

Anche Donald Trump si è dichiarato “interessato” a un incontro personale con Vladimir Putin, ma continua tuttavia a rinviare la data di un possibile summit, ritenendo che Mosca, al momento, “non sia ancora pronta”. E il 10 di aprile scorso il presidente statunitense ha addirittura esteso per un altro anno le sanzioni draconiane contro la Russia, introdotte a suo tempo dal predecessore, Joe Biden, motivando la decisione con il presunto “grave pericolo che Mosca continuerebbe a rappresentare per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti”.

Le sanzioni erano state introdotte inizialmente nel 2014 dopo il referendum popolare in Crimea e il passaggio della penisola sotto la giurisdizione della Federazione Russa. Successivamente le ritorsioni contro la Russia sono state rafforzate a più riprese per le false accuse di “ingerenza russa nelle elezioni americane” e, in seguito, “per il conflitto in Ucraina esploso nel febbraio del 2022”.

L’estensione firmata da Trump, datata 10 aprile 2025, è stata pubblicata sul sito del Federal Register e fa riferimento al proseguimento dell’ordine esecutivo no. 14024 introdotto da Joe Biden nel 2021 e intitolato “L’emergenza nazionale relativa ad attività estere dannose del governo della Federazione Russa”.

Il documento elenca tra le attività “dannose” attribuite senza alcuna prova alla Russia il presunto sabotaggio dei processi democratici negli Stati Uniti e nei Paesi alleati, la destabilizzazione di aree strategiche per la sicurezza americana e la violazione dei principi del diritto internazionale.

Dal Cremlino, il portavoce, Dmitrij Peskov, ha detto che la Russia non è affatto sorpresa dalla mossa di Trump, ma ha ribadito la disponibilità della Russia a proseguire il dialogo con Washington per normalizzare le relazioni bilaterali e per trovare una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina. A metà marzo, gli Stati Uniti avevano proposto una pausa nei bombardamenti su infrastrutture energetiche, appoggiata pubblicamente sia da Mosca che da Kiev. Mosca accusa ora l’Ucraina di aver violato il cessate il fuoco, ma sottolinea la volontà di mantenere la tregua parziale per favorire il dialogo con gli USA.