Russia-USA: Putin e Trump si scambiano congratulazioni per il Giorno della Vittoria

L’inviato statunitense, Steven Witkoff: pretestuosa l'idea che gli USA non debbano parlare con Putin

Il presidente russo, Vladimir Putin, e l’omologo statunitense, Donald Trump, si sono scambiati congratulazioni tramite i rispettivi collaboratori in occasione dell’80mo anniversario della Vittoria nella Grande guerra patriottico (la Seconda guerra mondiale). Lo ha annunciato dopo la parata militare nella Piazza Rossa, a Mosca, il consigliere presidenziale russo, Jurij Ushakov.  In una breve intervista all’emittente televisiva russa “Primo Canale” Ushakov ha detto che “attraverso i loro consiglieri, il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si sono scambiati congratulazioni in occasione della nostra festa comune.

Intanto il Cremlino ha condannato l’isteria antirussa dell’Occidente, che falsifica la storia, nega alla Russia, l’allora Unione Sovietica, il ruolo chiave della sconfitta della Germania hitleriana e usa i metodi bassi di intimidazione e di ricatto, per scoraggiare i politici europei e mondiali dai contatti con i vertici della Russia.

In questo ambito il portavoce del presidente russo, Dmitrij Peskov, ha definito un “atto di eroismo” la presenza del presidente serbo, Aleksandar Vucic, e del primo ministro slovacco, Robert Fico, a Mosca in occasione dell’80mo anniversario della Vittoria nella Grande guerra patriottica: “Ai nostri tempi, forse soprattutto se parliamo di Vucic e Fico, questo è semplicemente un atto di eroismo. Eroismo davvero, perché dimostrare una volontà sovrana, rendere omaggio alla memoria del Giorno della Vittoria, nonostante una pressione palese e sfrenata, è, ovviamente, degno del massimo elogio”, ha sottolineato Peskov.

Anche gli Stati Uniti hanno dato una risposta dura ai politici europei che cercano di interferire nel dialogo tra Washington e Mosca. L’idea che gli Stati Uniti non debbano dialogare con il presidente della Russia, Vladimir Putin, è “pretestuosa”. In un’intervista  rilasciata al sito d’informazione “Breitbart News” , del titolo “L’uomo che fa la pace” e pubblicata proprio il 9 maggio, l’inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff (nella foto),  ha tra l’altro dichiarato: “Se non parliamo con lui, come pensiamo di arrivare a una soluzione? Non è nemmeno possibile. L’idea che non dovremmo parlargli è semplicemente pretestuosa”. L’inviato del presidente Donald Trump ha inoltre detto che, a suo giudizio, è più efficace incontrare Putin di persona e riferire successivamente alla Casa Bianca, piuttosto che farsi accompagnare da interpreti o altri funzionari. “Per me funziona meglio così”, ha sottolineato Witkoff.