Russia-USA: si riprende a dialogare

Vladimir Putin: “Se a Trump non avessero rubato la vittoria alle elezioni presidenziale nel 2020 la crisi tra la Russia e l’Ucraina nel 2022 non sarebbe cominciata”.

Vladimir Putin

Il 24 gennaio, durante una visita all’Università statale “Lomonosov” di Mosca, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin ha illustrato la posizione della Russia in merito ai potenziali negoziati con Washington sull’Ucraina. Il leader russo ha quindi affermato che Mosca “è pronta al dialogo” e che “è sempre stata aperta a questo”. Inoltre, ha detto il leader russi, il Cremlino è interessato a ripristinare qualsiasi altro contatto con l’amministrazione statunitense, interrotto nel 2022 dall’amministrazione di Joe Biden. Putin ha sottolineato di aver sempre avuto rapporti “d’affari, di fiducia e pragmatici” con l’attuale padrone della Casa Bianca, Donald Trump.

“Non posso che essere d’accordo con Trump sul fatto che se fosse rimasto presidente (2020-2024, N.d.R.), se la vittoria non gli fosse stata rubata nel 2020, forse non ci sarebbe stata la crisi, scoppiata in Ucraina nel 2022”, ha detto il leader russo.

Oltre alla questione ucraina, la Russia e l’attuale amministrazione statunitense potrebbero avere dei “punti di convergenza”, ha sottolineato Putin: “In generale, ovviamente, possiamo avere molti punti di convergenza con l’attuale amministrazione statunitense per trovare una soluzione alle questioni principali di oggi, come la questione della stabilità strategica e dell’economia, tra le altre cose”, ha dichiarato il presidente russo, second il quale “è stata la precedente amministrazione dell’ex presidente statunitense, Joe Biden, ad aver rifiutato di avere contatti con la Russia”.

Trump e Putin (foto d'archivio)

Il ripristino del dialogo potrà essere favorito dal fatto che la Russia e gli Stati Uniti hanno molto in comune, specie per quanto riguarda il settore energetico: “Quali sono le caratteristiche dell’economia russa e, ad esempio, di quella americana? Non siamo solo uno dei maggiori produttori di risorse energetiche, ma siamo anche i maggiori consumatori di risorse energetiche. Questo significa che, sia per la nostra economia che per quella americana, i prezzi troppo alti sono negativi. E anche i prezzi troppo bassi sono molto negativi, perché compromettono le opportunità di investimento delle aziende energetiche. Abbiamo molto di cui parlare con gli Stati Uniti”, ha sottolineato il presidente russo, dopo aver valutato molto altamente la recente proposta di Trump riguardo alla necessità di “ridurre gli arsenali nucleari degli Stati Uniti, della Russia e della Cina”.