Serbia: attacco terroristico all’ambasciata di Israele

Il drammatico episodio, classificato come “terrorismo jihadista”, è costato la vita all’assalitore, mentre un agente di polizia è rimasto gravemente ferito

L’ondata di violenze contro le rappresentanze israeliane e luoghi di culto si espande in Europa a macchia d’olio. Sabato, 29 giugno, un uomo ha tentato di attaccare l’ambasciata di Israele a Belgrado, la capitale della Serbia. Nello scontro con le forze dell’ordine un agente di polizia è rimasto gravemente ferito mentre il terrorista è stato ucciso. Il ministro dell’Interno della Serbia, Ivica Dacic, ha descritto l’incidente come un “atto di terrorismo jihadista”. L’aggressore, armato di balestra, dopo aver tentato senza successo di penetrare dentro l’ambasciata dello Stato ebraico, ha sparato e ha colpito al collo con un dardo l’agente che stava sorvegliando la rappresentanza diplomatica.

Il poliziotto, ferito gravemente, è stato immediatamente trasportato in ospedale dove ha subito un intervento chirurgico per rimuovere il dardo, trasmesso per una perizia tossicologica. C’è il sospetto che i dardi fossero avvelenati. L’agente si trova in terapia intensiva in condizioni molto gravi.

Parlando ai giornalisti, Dacic ha specificato che l’episodio è stato immediatamente classificato come un attacco di “stampo wahabita”, un movimento estremista all’interno dell’Islam sunnita. Le indagini sono tuttora in corso per ulteriori dettagli sull’accaduto e le possibili motivazioni dietro l’attentato. Per precauzione le autorità serbe hanno arrestato diverse persone, sospettate di appartenere ai nuclei terroristici e hanno rafforzato le misure di sicurezza nella capitale serba.

Il 17 maggio a Rouen, in Francia, la polizia aveva sparato e ucciso un uomo armato che si apprestava a dare fuoco alla sinagoga locale. In molti Paesi europei sono cresciute le tensioni per la guerra tra Israele e Hamas. Gli atti di antisemitismo si registrano in tutto il Vecchi Continente, mentre la Francia che ha la più grande popolazione ebraica e musulmana dell’Europa occidentale è diventato il vero campo di battaglia tra i sostenitori della Palestina e dello Stato ebraico.