Canale di Panama in crisi a causa della siccità

Lo stretto di Panama, la via d’acqua che unisce Oceano Atlantico e Oceano Pacifico è in crisi a causa della siccità.

Il canale artificiale, di fondamentale importanza per i traffici marittimi globali, garantisce il passaggio di 13/14.000 navi ogni anno ma dall’inizio del 2023 ha applicato misure per il risparmio idrico vista la critica mancanza di precipitazioni nella zona.

Mesi di scarse precipitazioni, in particolare nel periodo febbraio-aprile, hanno abbassato drasticamente il livello d’acqua dei due laghi artificiali, Alhajuela e Gatún, che alimentano il canale. Già nelle scorse settimane l’autorità che gestisce il Canale di Panama aveva ridotto il pescaggio massimo delle navi in attraversamento. Questo significa che le navi portacontainer più grosse devono ridurre la massa totale di merci trasportate con conseguenti aumenti nei costi generali di trasporto. In questo momento ci sarebbero oltre 100 navi in attesa di attraversare il canale.

“Il prolungamento della stagione secca è un fenomeno naturale che colpisce molte regioni, compreso il Canale di Panama – si legge in una nota dell’Autorità del Canale di Panama – Sebbene non possiamo controllare la natura, possiamo adattare le nostre operazioni per garantire un flusso competitivo di navi. Nonostante le sfide e le misure che abbiamo dovuto adottare, l’elevata domanda di servizi del Canale di Panama dimostra la fiducia che la comunità marittima mondiale ripone in noi. Sottolinea la nostra competitività e il ruolo vitale che svolgiamo nel commercio globale”. Queste consistono essenzialmente in un “approccio adattivo” in particolare in una più rigorosa e stringente gestione delle prenotazioni.

“Ad oggi abbiamo circa 120 navi in attesa di transito – spiega ancora l’Autorità –
Per questo mese, il tempo medio di attesa per i transiti non prenotati è tra i 9 e gli 11 giorni”. In condizioni regolari in attesa di attraversare il canale ci sono fino a 90 navi e ogni giorno ne transitano 32.