L'ex presidente inizialmente era stato dichiarato ineleggibile per una precedente condanna ma un tribunale lo ha riammesso
Jacob Zuma, ex presidente del Sudafrica dal 2009 al 2018 si potrà candidare alle elezioni del 29 maggio 2024, una tornata che cade nel trentesimi anniversario dalla prime elezioni libere nel Paese che furono vinte da Nelson Mandela diventando il primo capo di stato nero e dando la spallata finale all’Apartheid. Mandela era esponente del partito Congresso nazionale africano (ANC), lo stesso dell’attuale presidente Cyril Ramaphosa, e lo stesso, fino a poco fa, di Jacob Zuma.
L’82enne ex presidente è da dicembre 2023 ai vertici del nuovo partito uMkhonto we Sizwe (MK) ed è al centro di polemiche per la sua contestata candidatura. Nel 2021 Zuma fu condannato a 15 mesi per non essersi presentato a un processo per corruzione e la costituzione sudafricana vieterebbe a chi ha subito una condanna superiore a 12 mesi di ricoprire cariche pubbliche. Per questo motivo la Electoral Commission (IEC) aveva escluso la candidatura di Zuma, ma poi un tribunale, il 10 aprile, aveva dato il via libera all’ex presidente. E ora si attende l’esito del ricorso presentato dalla IEC.
La decisione finale sarà particolarmente significativa perché la candidatura di Zuma con un nuovo partito potrebbe interrompere il pluridecennale dominio dell’ANC, facendolo scendere sotto il 50% dei seggi e costringendo quindi il partito di Ramaphosa a un governo di coalizione.
Zuma aveva lasciato l’ANC nel 2023 spiegando che il partito aveva perso la forza e l’approccio radicale dei tempi d’oro. Il nome della nuova formazione di cui è il leader, l’uMkhonto we Sizwe, significa “lancia della nazione”, che era il nome del braccio armato dell’ANC quando lottava contro l’apartheid.