Taiwan è tra i 15 Paesi più ricchi del mondo per il PIL pro capite

Schizzano alle stelle le vendite di microprocessori del produttore Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.

Taiwan si è aggiudicato la prestigiosa 14-ma posizione tra i territori più ricchi del mondo in termini di Prodotto interno lordo (PIL) pro capite. In base alla classifica, elaborata dalla rivista statunitense “Forbes” l’isola, rivendicata dalla Cina, si è classificata nei primi nove mesi del 2024 in penultima posizione dei primi 15 Paesi del mondo, con un PIL pro capite pari a 76.860 dollari nel 2024, leggermente superiore a quello di Hong Kong, pari a 75.130 dollari, che così chiude la lista dei 15 Paesi ricchi. Come hanno precisato gli analisti della “Forbes” la “lista è stata compilata tenendo conto tra gli altri fattori dei dati sui PIL pro capite, elaborati dal Fondo monetario internazionale (FMI) e della parità del potere d’acquisto (PPP)”.

Al primo posto della classifica di “Forbes” si è trovato il Lussemburgo, con un PIL pro capite pari a 143.740 dollari. Seguono Macao, una regione amministrativa speciale della Cina, ex colonia portoghese, famosa per il gioco d’azzardo e il turismo, con 134.140 dollari, l’Irlanda (133.900 dollari), il Singapore (133.740 dollari) e il Qatar (112.280 dollari). Gli Emirati Arabi Uniti si sono classificati al sesto posto con un PIL pro capite di 96.850 dollari, seguiti dalla Svizzera (91.930 dollari), dal San Marino (86.990 dollari), dagli Stati Uniti (85.370 dollari) e dalla Norvegia (82.830 dollari).

La ricchezza nazionale di Taiwan è costituita da molte produzioni innovative, tra cui c’è l’azienda “Taiwan Semiconductor Manufacturing Co.” (TSMC), il più grande produttore di microchip a contratto a livello globale, che nel periodo compreso tra il luglio e il settembre del 2024 ha registrato un record di vendite consolidate per 23,6 miliardi di dollari, in aumento del 12,8% su base trimestrale e di quasi il 39% su base annua.

Il produttore taiwanese che si espande rapidamente in India e in alcuni altri paesi del sud-est asiatico, ha annunciato in un comunicato stampa che, solo il mese scorso (settembre del 2024 per chi legge), le “vendite consolidate si sono attestate a 7,8 miliardi di dollari, in aumento dello 0,4 per cento rispetto al mese precedente e del 39,6 per cento su anno”. Il dato di settembre ha così segnato un nuovo massimo su base mensile per l’azienda, secondo solo ai 7,9 miliardi di dollari generati a luglio.

Nonostante la propaganda anti cinese la maggioranza dei cittadini di Taiwan ritiene improbabile un’invasione della Cina almeno nei prossimi cinque anni. Questo fatto emerge da un sondaggio d’opinione, condotto dall’Istituto per la ricerca sulla difesa e sulla sicurezza nazionale di Taiwan (INDSR). Il 61% delle circa 1.200 persone intervistate ha dichiarato di ritenere “improbabile” o “molto improbabile” un’offensiva militare cinese nei prossimi cinque anni. “La maggior parte dei cittadini non ritiene che le ambizioni territoriali della Cina si manifesteranno sotto forma di un attacco”, ha detto ai giornalisti la rappresentante dell’Istituto, Christina Chen.