Solo due candidati sono stati ammessi, uno è vicino alle politiche dell'attuale presidente, l'altro è in carcere
Il 6 ottobre seggi aperti in Tunisia per eleggere il successore di Kais Saied. E proprio l’attuale presidente è di gran lunga il favorito. Sono quasi 8 milioni i tunisini iscritti nelle liste elettorali e il risultato dell’affluenza, secondo quanto spiegano gli analisti, sarà il vero dato che potrà determinare il consenso reale attorno a Saied.
Gli altri due candidati sono Zuhair Maghzaoui l’ex segretario generale del Movimento popolare, considerato comunque vicino a Saied, e Ayachi Zammel, fondatore del movimento Azimoun che a settembre è stato condannato a un anno e otto mesi di detenzione, ha ottenuto altre condanne per circa 13 anni e attende il verdetto in numerosi altri processi. Le elezioni prevedono un secondo turno nel caso nessuno dei candidati raggiunga il 50% dei voti. I risultati saranno annunciati dall’Alta autorità indipendente per le elezioni (ISIE) entro il 9 ottobre. La stessa ISIE aveva respinto in agosto la stragrande maggioranza delle candidature.
Nel 2019 Kais Saied aveva avuto la meglio su ben 26 candidati ottenendo il 73% e aveva sempre potuto contare su un grande consenso, almeno fino alla svolta del 2021 quando impresse una svolta autoritaria attribuendosi pieni poteri costituzionali, revocando i membri del governo e sciogliendo il parlamento. Del 2022 è invece la discussa riforma costituzionale del 2022, approvata con un referendum senza quorum (l’affluenza fu del 27%, il 93% votò a favore ella rivorma) che aumentò i poteri presidenziali.