UE-Emirati Arabi: saranno avviati i negoziati per libero scambio

Bruxelles ha poco o niente per rispondere adeguatamente ai dazi di Trump e va in giro per il mondo in cerca di nuove, ma non di certo eterne alleanze.

Mohammed bin Zayed Al Nahyan

La minaccia dei dazi americani ha spinto il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, accusata dai suoi di aver fatto poco o niente per evitare una guerra commerciale contro gli USA, a cercare nuove alleanze economiche e commerciali. Dopo aver chiamato nei giorni scorsi al telefono il primo ministro cinese, Li Qiang, al quale ha proposto di “seppellire l’ascia di guerra”, von der Leyen ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan (nella foto), nel corso del quale le parti “hanno concordato di avviare i negoziati per un accordo di libero scambio”.

In una nota, diffusa unilateralmente da Bruxelles, si sottolinea che “l’intesa segna un passo avanti positivo nelle relazioni tra la UE e gli Emirati Arabi e – insieme alla negoziazione di accordi di partenariato strategico più ampi – può fungere da catalizzatore per legami più forti tra l’Unione europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC)”.

Durante la conversazione von der Leyen ha sottolineato “la solida esperienza dell’Unione europea nella realizzazione di accordi commerciali di alto livello e nella creazione di partenariati basati sul commercio aperto e sul vantaggio reciproco. In questo spirito, i prossimi negoziati si concentreranno sulla liberalizzazione del commercio di beni, servizi e investimenti, approfondendo al contempo la cooperazione in settori strategici come l’energia rinnovabile, l’idrogeno verde e le materie prime critiche”.

Per arrivare al dunque il commissario europeo, Maros Sefcovic, “si recherà tra poco negli Emirati Arabi Uniti per portare avanti i colloqui”. Dal punto di vista di Bruxelles la firma di un accordo sul libero scambio con gli Emirati Arabi “non solo rafforzerà le relazioni tra i Ventisette ed Abu Dhabi, ma contribuirà anche a una più ampia prosperità regionale”.

Da parte loro gli Emirati Arabi, che finora sono stati ritenuti dal Vecchio Continente solo come fonte di petrolio e meta turistica, hanno fatto intendere che non accetteranno il concetto “beati gli ultimi perché saranno i primi” e si prepareranno molto bene per l’ipotetica firma dell’accordo con l’Europa che si è screditata agli occhi del mondo intero e in particolare del Sud Globale, utilizzando senza alcun freno le sanzioni contro la Russia e la Cina come arma di ricatto politico.