Il ministro degli Esteri dell’Ungheria, Peter Szijjarto: “I vertici dell’Unione europea non hanno saputi interagire in maniera adeguata con l’amministrazione di Donald Trump per evitare i dazi”.
La politica di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia ha colpito maggiormente le economie dei Paesi europei, rispetto a quella di Mosca, che nonostante tutto è cresciuta l’anno scorso del 4 per cento. Secondo il ministro degli Esteri dell’Ungheria, Peter Szijjarto (nella foto), Bruxelles “ha clamorosamente fallito, introducendo sempre nuovi pacchetti di ritorsioni contro la Russia”. In un’intervista all’emittente “Bloomberg TV”, il capo della diplomazia ungherese ha sottolineato che il “rinnovo delle sanzioni esistenti dipenderà molto dalle circostanze geopolitiche” e in particolare dall’andamento dei colloqui di pace in Ucraina tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti: “Il mondo è diventato un posto più sicuro nelle ultime due settimane solo grazie a queste trattative, perché anche se non sappiamo se la pace sarà fatta a breve termine, a medio termine o a lungo termine”, ha detto Szijjarto, secondo il quale “si osserva una riduzione del rischio di escalation della guerra e questa è una buona notizia per l’Europa e per il mondo intero”.
Szijjarto ha sottolineato che l’Ungheria è rimasta strettamente legata alla Russia a causa delle importazioni di energia, criticando gli altri vicini per non aver investito abbastanza nelle loro infrastrutture per creare una rotta alternativa alternativa all’Ucraina per la fornitura. “La Russia è sempre stata un partner affidabile quando si tratta di forniture di energia. Nessuno ci ha fatto un’offerta migliore, un’offerta più affidabile e più economica, motivo per cui l’Ungheria non può rinunciarvi nelle circostanze attuali all’energia proveniente dalla Russia”, ha detto il ministro.
Per quanto riguarda i nuovi dazi, decisi dal presidente USA, Donald Trump, Szijjarto ha puntato il dito accusatore contro i vertici dell’Unione europea che non hanno saputo interagire in maniera adeguata con l’amministrazione statunitense per evitare i dazi. “L’Ungheria aveva una proposta concreta per i colloqui con gli Stati Uniti incentrati sull’industria automobilistica, ma è stata ignorata dalla Commissione europea”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ungherese, sottolineando che “in questi tempi difficili emerge molto chiaramente come le istituzioni di Bruxelles non siano veramente in grado di fare da guida”. Nonostante gli ottimi rapporti personali tra Trump e il primo ministro ungherese, Viktor Orban, l’Ungheria “da sola non poteva avviare negoziati bilaterali con gli Stati Uniti poiché il commercio rientra nelle competenze della Commissione UE”, ha sottolineato infine Szijjarto.