Il capo della Federal Reserve, Jerome Powell, entra in rotta di collisione con Donald Trump.
Contrariamente alle richieste del presidente, Donald Trump, che vuole revitalizzare le attività economiche negli Stati Uniti facendo abbassare i tassi, la Federal Reserve (Fed), una specie della Banca centrale statunitense, ha deciso di “mantenere invariati i tassi di interesse sui propri prestiti”, che quindi rimarranno in un intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,5%, com’era stato stabilito a dicembre.
È la prima decisione sui tassi, presa dalla Fed e dal suo capo, Jerome Powell (nella foto), da quando Donald Trump si è insediato ufficialmente alla Casa Bianca il 20 gennaio scorso. Nelle riunioni della Fed tra settembre e dicembre del 2024 i tassi erano stati ridotti in tre occasioni, per via del “buon andamento dell’economia statunitense e al rallentamento della corsa dei prezzi”. I tassi di interesse sono lo strumento con cui le banche centrali tengono sotto controllo le dinamiche che influiscono sui prezzi. Secondo Powell la decisione di mantenere questa volta i tassi invariati è legata soprattutto alla situazione poco certa dell’inflazione, che rischia di tornare a crescere.