Il Giappone vuole dotarsi delle capacità offensive per poter colpire obiettivi militari in territori dei Paesi stranieri dalla Corea del Nord, alla Cina e anche all’Estremo Oriente della Federazione Russa
Il 10 aprile prossimo il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ospiterà alla Casa Bianca il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida. Come anticipa la stampa nipponica “al summit sarà annunciato il più grande aggiornamento dell’alleanza di sicurezza tra Tokyo e Washington sin dal 1960, l’anno in cui i due Paesi firmarono un Trattato di difesa reciproca”. Senza usare i mezzi termini i giornali giapponesi sostengono che si tratti di una “chiara mossa volta a contrastare la crescente potenza militare della Cina”. In particolare “dovranno essere annunciati i piani per ristrutturare e potenziare il comando militare americano in Giappone e sarà rafforzata la pianificazione operativa militare tra Tokyo e Washington”.
In particolare l’agenzia stampa Kyodo scrive che le “forze armate degli Stati Uniti rafforzeranno e amplieranno notevolmente le funzioni del loro quartier generale in Giappone”, dislocato alla base aerea di Yokota, a est della capitale Tokyo, dove attualmente servono oltre 14.000 effettivi, tra ufficiali, soldati e specialisti civili. Al fine di agevolare la cooperazione tra i militari americani e le Forze di autodifesa del Giappone, come dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale devono essere chiamate le forze armate giapponesi, i due Paesi dovranno concordare una revisione fondamentale delle loro operazioni di comando e controllo. Ma al centro dei futuri accordi, che dovranno essere conclusi in occasione del vertice Biden-Kishida, sarà un maxi-programma, destinato a “rafforzare le capacità congiunte di risposta militare”.
Queste intese svilupperanno ulteriormente la decisione, presa dal Giappone nel 2022, “di dotarsi delle capacità per colpire obiettivi militari in territori dei Paesi stranieri”. In teoria i potenziali bersagli si troverebbero in Corea del Nord, in Cina e anche nell’Estremo Oriente della Federazione Russa. L’attuale “dottrina di difesa” del Giappone, subito bollata in Cina come “rinascita dello spirito militarista nipponico”, non ha precedenti dall’adozione il 3 maggio del 1947 della Costituzione “pacifista” del Giappone. A quasi 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, la Russia e il Giappone, che continua a rivendicare alcune isole delle Curili, le più meridionali, le più vicine alle sue coste, non venne mai firmato un vero trattato di pace.