Per Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti e attualmente il frontrunner per la nomination presidenziale repubblicana del 2024, Jim Jordan è “una star”. E ora Jordan ha tutti i requisiti per “prendere in mano il martello” dello Speaker del Congresso americano. Nella votazione segreta venerdì, Jordan, deputato dell’Ohio noto come un “falco” alleato di Trump, è stato preferito ad Austin Scott, un alleato del destituito speaker Kevin McCarthy, con 124 voti favorevoli e 81 contrari.
La candidatura di Jordan è stata scelta in seguito alla decisione di Steve Scalise di rinunciare alla corsa alla carica di Speaker della Camera dei rappresentanti. Resta però l’incognita dell’appoggio complessivo: il nominee dovrà raccogliere in aula almeno 217 voti a proprio favore.
“Il deputato Jim Jordan è stato una star già prima del suo successo a Washington. Sarà un grande Speaker della Camera e ha il mio completo e totale appoggio”, ha scritto Trump sul suo social Truth. L’ex presidente potrebbe visitare Capitol Hill agli inizi della prossima settimana, prima del voto definitivo per la scelta del successore di Kevin McCarthy, silurato dai “compagni” repubblicani con l’accusa di aver concluso patti segreti con i deputati del partito Democratico.
Jordan, 59 anni, è stato eletto per la prima volta nel 2006 come rappresentante di un distretto rurale profondamente conservatore nel nord dell’Ohio. Prima di entrare in politica, Jordan ha affinato il suo stile pugilistico durante la carriera sportiva al liceo, all’università e successivamente come allenatore di lotta alla Ohio State University. Jordan fa spesso riferimento al suo passato di “pugile e lottatore” per la sua reputazione di combattente al Congresso. Infatti il congressman è noto per lo stile aggressivo di condurre le audizioni della sua Commissione giudiziaria, che ha indagato tra l’altro sulle accuse di “interferenze politiche” nell’operato del Federal Bureau of Investigation (FBI). “Lo considero come un incontro di wrestling”, ha detto in un’intervista al quotidiano New York Times. Jordan è uno dei fondatori del gruppo hardline House Freedom Caucus, che l’ex leader repubblicano al Congresso, John Boehner, ha bollato come “terroristi legislativi”.
Infine Jordan si è guadagnato la reputazione di uno degli alleati più “fedeli” di Trump al Congresso. Il probabile futuro Speaker ha difeso il “suo presidente” durante il procedimento di impeachment e si è schierato a fianco di Trump, secondo cui i risultati le elezioni presidenziali del 2020 “sarebbero stati ampiamente truccati e falsificati”.