Si tratta del primo contatto diplomatico ad alto livello fra i due Paesi dall’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina il 24 febbraio del 2022
Le delegazioni della Federazione Russa, guidata dal ministro degli Esteri, Serghej Lavrov, e degli Stati Uniti, con a capo il segretario di Stato, Marco Rubio, sono al lavoro a Riyadh, la capitale dell’Arabia Saudita.
La delegazione statunitense comprende anche Mike Waltz, consigliere di Donald Trump per la sicurezza nazionale. Di quella russa fa parte Jurij Ushakov, consigliere diplomatico del presidente Vladimir Putin.
Al centro, i colloqui, molto attesi in Russia, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, hanno come obiettivo “rilanciare i rapporti fra Washington e Mosca che, dopo l’inizio del conflitto armato in Ucraina si sono ridotti ai minimi termini”. Inoltre Lavrov e Rubio dovranno “preparare il terreno” per un eventuale, successivo vertice fra Donald Trump e Vladimir Putin.
Le delegazioni della Russia e degli Stati Uniti stanno discutendo “l’intera gamma di questioni problematiche accumulate negli ultimi anni”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova in un briefing. “Riuscite a immaginare quanti se ne sono accumulati non solo in tre anni, quando non ci sono stati contatti normali per colpa della precedente amministrazione (dell’ex presidente statunitense Joe) Biden, ma in tutti gli anni precedenti”, ha detto Zakharova ai giornalisti in riferimento al deterioramento dei rapporti tra la Russia e l’Occidente in seguito al colpo di Stato in Ucraina nel febbraio del 2014.
Come scrive la stampa europea l’incontro russo-americano “è seguito con apprensione dall’Ucraina e dai Paesi europei, i quali temono che un riavvicinamento fra gli USA e la Russia possa avvenire senza il loro coinvolgimento”.
Dal punto di vista del Cremlino le persone di buona volontà in tutto il mondo, compresa l’Europa “non devono avere nulla che temere”. Invece la ripresa dei contatti tra la Russia e gli Stati Uniti “provocano isteria tra i russofobi euro-atlantici”, ha dichiarato Maria Zakharova. “I contatti tra la Russia e gli Stati Uniti ai massimi e più alti livelli stanno provocando una vera e propria isteria tra i russofobi euro-atlantici. Assistiamo a un fenomeno senza precedenti nelle relazioni internazionali, l’imposizione della propria partecipazione al processo negoziale”, ha detto Zakharova.
Le stime sulla data dell’incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin, e l’omologo statunitense, Donald Trump, potrebbero emergere dai colloqui a Riyadh. Secondo il portavoce presidenziale russo, Dimitrij Peskov, “potrebbero emergere delle stime dai colloqui di oggi, ma voi ed io lo sapremo più tardi, alla fine di questo dialogo”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Intanto per l’agenzia di stampa “Bloomberg” un summit tra Trump e Putin “potrebbe avvenire già la prossima settimana sempre nell’Arabia Saudita”. Secondo le fonti “affidabili” contattate da “Bloomberg” i dettagli del vertice potrebbero essere finalizzati già oggi (mercoledì, 18 febbraio, per chi legge), nel corso della riunione a Riyadh tra le delegazioni dei due Paesi per l’avvio di un dialogo politico, volto tra l’altro a porre fine alla guerra in Ucraina.