USA, si stringe la rosa dei candidati alle primarie repubblicane

In testa a tutti i sondaggi tra i repubblicani c’è sempre Donald Trump. Probabilmente anche per questo la fitta schiera di candidati al ruolo di sfidante del Presidente Biden alle elezioni del 2024 negli Stati uniti si sta man mano sfoltendo.

L’ultimo a ritirarsi dalla corsa è stato il Governatore del North Dakota, Doug Burgum, che il 4 dicembre ha dichiarato conclusa la sua campagna. Burgum è al secondo mandato come guida dello Stato del Midwet ed è un imprenditore operante nel settore dei software. Ha lasciato poco prima che venisse definita la lista dei candidati “qualificati” al quarto dibattito repubblicano che si terrà il 6 dicembre in Alabama.

Per partecipare ai dibattiti pubblici infatti è previsto che vengano soddisfatti alcuni requisiti legati ai sondaggi e al numero di donatori. Burgum, che non era riuscito a partecipare nemmeno al confronto del mese scorso ha accusato l’RNC (Repubblican National Committee), che stabilisce i requisiti per i dibattiti, spiegando che ha “nazionalizzato il processo delle primarie e ha tolto il potere della democrazia ai cittadini”.

Così al prossimo dibattito di Tuscaloosa ci saranno solo quattro candidati: il governatore della Florida Ron DeSantis, l’ex governatore del South Carolina Nikki Haley, l’imprenditore Vivek Ramaswamy e l’ex governatore del New Jersey Chris Christie. Il grande favorito, ovvero l’ex presidente Donald Trump, salterà l’evento, esattamente come ha fatto per tutti i dibattiti precedenti, e sarà invece a una raccolta fondi in Florida.

Questa riduzione è il risultato del forte vantaggio di Trump nei sondaggi, ma anche dell’innalzamento delle soglie di accesso al dibattito da parte del Comitato Nazionale Repubblicano. Gli ultimi sondaggi danno Trump stabile in testa con circa il 60% dei consensi, seguono con numeri di poco superiori alla doppia cifra De Santis e Haley. Altri quattro candidati si erano ritirati prima di Burgum, tra questi Mike Pence, ex vicepresidente di Trump.