Le elezioni presidenziali si terranno il 28 luglio 2024
Edmundo González Urrutia, da poco designato come leader dell’opposizione in Venezuela, sarebbe in vantaggio rispetto a Nicolas Maduro. A rilevarlo è un sondaggio condotto dall’istituto venezuelano Meganalisis in vista delle elezioni del 28 luglio 2024 che eleggeranno il prossimo presidente venezuelano, ruolo ricoperto da Maduro fin dal 2013.
Urrutia è il candidato scelto dalla coalizione dei partiti di opposizione dopo che la leader Maria Corina Machado non si è potuta candidare, visto che l’autorità giudiziaria l’ha interdetta per 15 anni da incarichi pubblici. Urrutia, secondo il sondaggio, avrebbe il 32,4% delle intenzioni di voto contro l’11,2% di Maduro. M la situazione non è così lineare, infatti addirittura il 33,1% ha dichiarato di non sapere per chi votare mentre un 19,3% si asterrebbe. Il 53,2% ha dichiarato di non conoscere Urrutia mentre Machado, che come detto non potrà candidarsi, è stata riconosciuta dal 75,9% del campione come la politica più “credibile e affidabili” mentre solo il 6% ripone fiducia in Maduro.
In molti non conoscono Urrutia, ma conoscono bene Machado, che infatti continua a tenere comizi in varie parti del Paese pur non potendosi candidare.
La campagna elettorale del principale avversario di Maduro è appena iniziata, visto che la sua candidatura è stata ufficializzata solo pochi giorni fa.
“Siamo di fronte alla sfida di scommettere sulla ripresa del Venezuela – ha detto González Urrutia in un video ripreso dai media sudamericani – Nessuno può rimanere indifferente alla situazione di milioni di nostri connazionali, una povertà che si espande mentre l’inflazione persiste e la moneta perde valore reale, servizi sanitari ed educativi in regressione che accentuano le disuguaglianze, servizi idrici ed elettrici in decadenza che danneggiano la vita quotidiana e impediscono la crescita economica, famiglie separate dall’emigrazione di massa anche a rischio della propria esistenza”. Il suo “programma” politico: ”Ci impegniamo a realizzare una transizione in cui sia garantita la libertà dei prigionieri politici, il ritorno degli esiliati e l’adattamento del sistema politico venezuelano alle necessità del Paese”.