AVVENIRE: il Wall Street Journal scrive che Yahya Sinwar, capo di Hamas a Gaza che Israele ha giurato di non far uscire vivo dalla Striscia, non è disposto a mollare. In decine di messaggi visionati dal quotidiano scrive che « Israele ha più da perdere di Hamas nella guerra » . E considera l’alto tasso di vittime civili un «sacrificio necessario » alla causa palestinese. « Abbiamo gli israeliani esattamente dove li vogliamo» avrebbe detto. « Finché i combattenti saranno ancora in piedi e non avremo perso la guerra, i negoziati dovrebbero essere immediatamente interrotti. Possiamo continuare per mesi».
LA STAMPA: Centinaia di genitori di soldati israeliani hanno scritto una lettera aperta al ministro della Difesa Yoav Gallant e al capo di stato maggiore dell'esercito Herzl Halevi, protestando per la prima approvazione della legge che estende l'esenzione degli ultraortodossi, haredim, i timorati, dal servizio militare. Nella lettera, i genitori dicono di aver chiesto ai loro figli di non combattere più. «Stiamo facendo sapere ai nostri figli soldati che devono fermare i combattimenti adesso, deporre le armi e tornare a casa immediatamente», hanno scritto i genitori. «È impensabile che una legge come questa venga approvata mentre soldati coraggiosi danno la vita. Il governo sta tradendo i suoi cittadini, consegnando la vita dei nostri figli, ma per il bene della sopravvivenza politica, tiene al sicuro la vita degli altri. Non sacrificheremo i nostri figli sull'altare della corruzione pubblica». Lunedì in tarda serata la Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato in prima lettura a maggioranza la legge che rinnova l'esenzione della coscrizione per i religiosi.
CORRIERE DELLA SERA: Da mesi la linea politica di Eric Ciotti, presidente dei Républicains, era indistinguibile da quella di Marine Le Pen o ancora di più di Eric Zemmour, a colpi di lotta al «politicamente corretto», alla «grande sostituzione» e in favore della «preferenza nazionale», tutti cavalli di battaglia del Rassemblement national e di Reconquête (il partito di Zemmour). Ma quando ieri al tg delle 13 ha annunciato «l’alleanza con il Rassemblement national e i suoi candidati», Ciotti ha provocato un terremoto, secondo solo alle elezioni anticipate indette domenica sera da Macron. Troppo identitario e anti-immigrati per rappresentare davvero l’eredità gollista del partito, troppo affascinato dall’Italia e dalla sua unione delle destre, troppo ambizioso per lasciarsi scappare l’occasione di vincere le prossime elezioni e magari conquistare un ministero di peso. E infatti, nel partito che ha cambiato tanti nomi ma è pur sempre quello dei presidenti De Gaulle, Pompidou, Chirac e Sarkozy, Ciotti è il primo leader a rompere il «cordone sanitario» anti-Le Pen e a scegliere l’alleanza.
IL SOLE 24 ORE: «Il numero dei Paesi interessati al nostro lavoro continua ad aumentare, si sta avvicinando alla trentina», ha spiegato Lavrov a conclusione del vertice BRICS. L’ambizione è ampliare ulteriormente un club nato come unione tra “economie emergenti”, Brasile, Russia, India e Cina: poi allargato al Sudafrica, infine a Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia.
Un’infografica dell’agenzia Tass traduce in una serie di indicatori il desiderio di confrontarsi con il blocco occidentale: è netta ormai la prevalenza dei Brics sul G7 in termini di territorio, popolazione, Pil a parità di potere d’acquisto, produzione industriale e materie prime. La maggior parte delle delegazioni presenti a Nizhnij Novgorod, ha dichiarato Lavrov, ha condannato «il carattere distruttivo ed egoista del protezionismo commerciale perseguito dagli Stati Uniti e dai loro alleati». E sempre più Paesi «hanno ribadito la necessità di riformare gli attuali schemi di direzione, mettendo l’accento su un aumento del ruolo dei Paesi del Sud.
IL SOLE 24 ORE: L’Africa era scivolata sullo sfondo alla riunione dei ministri degli Esteri del G7 dello scorso aprile.
Dovrebbe tornare alla ribalta nel vertice clou di Borgo Egnazia, con annunci su infrastrutture e «nuovi strumenti finanziari» in collaborazione fra il Piano Mattei e la Banca africana di sviluppo. Sulla carta, il Continente compare in cima all’agenda del summit con una sessione ad hoc nel programma ufficiale e una sul tavolo di quella outreach, riservata a Paesi e organizzazioni esterni al perimetro del Gruppo. Ma è inevitabile che le discussioni vertano sulla regione anche nei focus su «migrazioni» e Mediterraneo, due filoni che si intrecciano costantemente nella politica estera del governo Meloni. I leader del Continente in arrivo sono quattro: i presidenti Abdelmadjid Tebboune (Algeria), William Ruto (Kenya), Mohamed Ould Ghazouani (Mauritania, anche nella veste di leader di turno dell’Unione africana) e Kais Saied (Tunisia), oltre al numero uno della Banca africana di sviluppo Akinwumi Adesina. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa aveva accettato l’invito, salvo rinviare fra gli strascichi delle parlamentari di Pretoria dello scorso 29 maggio e la ricerca di una coalizione in patria.
IL GIORNALE: Bill Gates che investe nel nucleare indica che è tempo di archiviare i pregiudizi verso questa forma di energia. TerraPower, la società co-fondata da Gates nel 2008, con lo scopo di promuovere l’innovazione da parte dei privati al fine di ottenere un’energia sicura, abbondante e a zero emissioni di carbonio, ha iniziato la costruzione del sito, a Kemmerer nel Wyoming, dove sorgerà il primo impianto nucleare americano di nuova generazione e il più avanzato al mondo.
Bill Gates è un campione dell’ambientalismo e questa mossa ha un peso specifico enorme verso tutti quei detrattori di casa nostra e di Bruxelles.
IL MESSAGGERO: Il progetto di costruzione della gigafactory a Termoli non è semplicemente rinviato di qualche mese, ma sospeso per lo meno fino alla fine dell'anno senza alcuna certezza per il futuro». Lo affermano in una nota congiunta i sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr dopo l'incontro al Mimit sulla gigafactory che Acc (joint venture tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies) dovrebbe realizzare nello stabilimento Stellantis di Termoli. «È questa una situazione che come sindacato non possiamo accettare e per cui abbiamo chiesto a Governo e Regione Molise di intraprendere una azione comune finalizzata ad ottenere chiarezza da Acc e dalla stessa Stellantis», aggiungono i sindacati. Acc ha poi precisato che il progetto non è sospeso ma solo rinviato e Stellantis ha aggiunto che nel frattempo potenzierà la produzione di motori a Termoli. Il gruppo automobilistico ha ribadito infatti «l'importanza dello stabilimento di Termoli per la produzione di motori endotermici per i veicoli del gruppo».
La Repubblica
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La Stampa
La speranza di una tregua
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La Stampa
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Il Sole 24 Ore
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I baby migranti: soldati per i cartelli della droga